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Percorsi

Scheda tecnica TLT43,5

Il percorso si snoda tra le valli tramontine e Silisia per 43,5 km toccando i tre bacini idrici che le caratterizzano.

Il dislivello positivo è di 2350 metri. 

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scheda tecnica TLT21

Lungo 21,5 km, coincide nella prima metà con quello da 42 km, tocca il Lago di Redona e ritorna verso la partenza. 

Il dislivello positivo è di 900 metri. 

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Descrizione percorsi TLT –  Edizione 2024

Si parte dagli impianti sportivi Intercomunali in località Matan e lungo il corso del Meduna ci si immerge nella pineta che ci accompagna verso il Camping.

E poi si sale, verso il più piccolo dei tre Tramonti: Vil di Miec, che si lascia guardare dall’alto di Nuiarz e da tutte le borgate ora abbandonate, tra mulattiere, rogge e percorsi suggestivi. Il Molino Bidoli ci riserva dei ritrovamenti di recente data: una fornace e una gualchiera utilizzata per la lavorazione della canapa.

Il sentiero comincia a salire verso Tamar, borgo abbandonato alla fine degli anni 50 ed ora sapientemente recuperato. E’ diventato un punto di ritrovo importante per la comunità locale e per le sezioni CAI della regione.

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Case sommerse nel Lago di Redona

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Passerella sul Lago di Redona

Si scende veloci di nuovo verso la piana di Tramonti di Sotto e dopo l’attraversamento di alcune frazioni si comincia ad intravedere il Lago di Redona (o di Tramonti) con il fiume Meduna che l’alimenta. È qui, in località Clevata, che i due percorsi si dividono: 

  • la gara corta ripercorre a ritroso il fiume Meduna e si immerge nella pineta del camping Val Tramontina (struttura ricettiva in attesa di essere riaperta al grande pubblico internazionale) e nel Bosco delle Agane.  Molto interessante dal punto di vista storico è il passaggio vicino ai ruderi di un vecchio mulino, la roggia di epoca medievale con il lavatoio ancora ben visibile e i ruderi della chiesetta di San Giovanni che dovrebbe essere una delle prime strutture religiose comparse in Valtramontina. Correndo su terreni ghiaiosi e vecchie carrarecce si arriva alla fine della corsa da dove si è partiti. 
  • la corsa lunga invece sale verso la “Forchia del Predi” per raggiungere pian piano la val Silisia e la parte sinistra del lago passando per i borghi di Posplata, Val e Inglagna.
    Si corre poi sui crinali di Chievolis e si raggiunge il secondo lago, quello di Selva, il più grande passando per borghi storici di Stali Gjal e Selva. La diga di questo bacino, ultimata nel 1963, è alta circa 100 metri, raccoglie le acque del torrente Silisia ed ha una capacità di oltre 42 milioni di metri cubi. 
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Borgo Stali Gjal

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Lago di Selva

E da qui in poi comincia l’avventura: ci si addentra in un a vallata che definire selvaggia è poco. Attraverso una galleria scavata dai costruttori delle dighe, lunga all’incirca 1,5/1,7 km si arriva al nuovo tratto che attraverso la Forcella Dodismala, teatro dei moti mazziniani del risorgimento italiano, porta all’ultimo dei tre bacini: il lago del Ciul, collocato all’interno del Parco delle Dolomiti Friulane.

Si attraversano sentieri tra i più belli della Valtramontina. Oltrepassiamo Frassaneit (ancora intatta). Borgata che ha visto nascere la Pitina. Posti bellissimi, da mozzare il fiato. Quando si alza la testa si vede l’Aquila del Frascola (roccia simbolo della Valtramontina) mentre quando la si abbassa si scorgono le Pozze Smeraldine, giunte alla ribalta internazionale grazie all’articolo sul The Guardian.

L’arrivo a Tramonti di Sopra è ormai vicino. Si oltrepassano le fornaci e i suoi sentieri e si arriva di nuovo nella piazza principale, per poi scendere dalla piana ed arrivare agli impianti sportivi, luogo della partenza e arrivo. 

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Passaggio in galleria

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Arrivo